lunedì 10 marzo 2014


~ COPPA DI GELATO ALLE FRAGOLE E CIOCCOLATO FONDENTE ~

Fragole. Strawberries. Fresas. Fraises. φράουλες. Erdbeeren. 


La ricetta di oggi é all'insegna della semplicitá. 
E il risultato di un regalo che mi sono concessa per la festa delle donne, facendo uno squarcio, piu che uno strappo, alla dieta .. idea malsana e sulla via del dimenticatoio... ma c'est la vie !!

Il libro che accompagna questo tripudio di primavera e di zuccheri, che tanto fan bene al mio umore, é ambientato nella Parigi contemporanea, di Nicolas Barreau -Con te fino alla fine del mondo- . 

Andiamo con ordine e iniziamo a coccolare le nostre papille prima del cuore. 

Dosi per 4 persone.

Ingredienti1 kg di fragole ( sublime delizia sarebbe avere delle freschissime fragoline di bosco, ma arrangiamoci) - 2 tavolette di cioccolato fondente -
gelato alla panna.

Lavate, asciugate e tagliate le vostre fragole a tocchetti, io le preferisco piccole di modo che, nel sacro atto dello strafogamento culinario, non mi tocchi sbrodolare a bocca piena con il rischio di sembrare un vampiro padellato.

Grattuggiate o sminuzzate il cioccolato fondente in ciotoline monoporzione, creando cosi un letto su cui andrete ad adagiare, o sbattere con una totale mancanza di grazia, il gelato alla panna. 

Grattuggiate o sminuzzate nuovamente il cioccolato sul gelato, ricoprite il tutto con le fragole, e ancora granella cioccolato. 

Guarnite la coppette con dei quadretti di fondente, sempre che non li abbiate finiti tutti durante la preparazione, sarebbe lecito e vi capirei. 

Servite il tutto accompagnato con un gran sorriso. 

L'idea é molto semplice, adattabile a qualsiasi tipo di gelato e frutta! Sbizzarritevi! perché non pensare a del gelato al limone con mirtilli e una fogliolina di menta? o ancora del gelato alla crema, pinoli e cioccolata. 

Date libero sfogo alla vostra fantasia e ai vostri appettiti.. se nessuno ci vede mangiare, quelle calorie non contano! 



~ CON TE FINO ALLA FINE DEL MONDO di Nicolas Barreau ~



Parigi. 
Credo che sia una delle cittá piú inflazionate per far nascere un amore letterario ma anche per quelli "dal vivo".. si presta. 

Chi tra di voi non si é mai perdutamente innamorata a Montmartre di un bel passante, di un fuoco fatuo guardando il muro con la scritta ti amo in tutte le lingue del mondo, o di una crepes rigorosamente salata per combattere tutte lo zuccherio che incombe sulla cittá? 

Parigi non fa sconti a nessuno, nemmeno in questo caso. 

In una fase prettamente romantica della mia vita, accompagnata da una rara idolatria verso tutto ció che é rosso ( e sa di fragola ) mi sono lasciata attrarre da questo libricino, che libricino lo é sia per le dimensioni che per i contenuti. 

E' una storia d'amore un po' sui generis, che sa di giá sentito. 

Jean Luc, un nome dal sapore bello e bastardo anche se poi, leggendo il libro e le sue avventure, me lo sono sempre immaginato in versione umana del grillo parlante, riceve una lettera scritta a mano, firmata da una fantomatica 'Principessa'. 

Da qui nasce un corteggiamento e un amore esclusivamente epistolare, dove l'uso di tutte le armi vien concesso. 

Jean-Luc, cupido ha colpito? 
Di quale principessa sei il sognato principe?

La domanda che vi pongo é questa,
 detto e concesso che lo ritengo un libricino da leggere ma non da rileggere, 
é possibile innamorarsi di un'idea o di un turbamento? 
Ci si innamora davvero dell'ignoto o dell'idea che l'ignoto ha di noi?

Au Revoir!!!!!



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